Smorfia Napoletana: dal numero 11 i topi al numero 20 la festa
I topi presenti nella smorfia non sono da confondere con i pestilenziali topi di fogna o meglio detti ratti, stiamo parlando dei topolini che, un paio di secoli fa, nel Regno Unito, venivano usati come animali da compagnia.
Fin dall’antichità i popoli si sono serviti dei soldati sia per difendere i propri confini dalle svariate minacce che potevano accorrere, sia per poter ampliare il proprio territorio conquistando nuove terre, proprio per questo i soldati sono sempre stati molto importanti per ogni popolo.
Seppur il 13 sia, nell’immaginario collettivo napoletano, un numero considerato infausto, questo è associato ad uno dei santi più amati e stimati della storia, Sant’Antonio.
L’ubriaco o l’alcolizzato che dir si voglia, è una persona che porta con se svariati problemi, oltre a quello dell’alcolismo ovviamente.
Quando si è ubriachi lo si capisce da poche cose: perdita di equilibrio, perdita di lucidità e scarsa coordinazione dei movimenti, arrossamento di viso e occhi e poi a seconda dei casi euforia o abbattimento.
Il ragazzo, inteso come quell’individuo che non è più bambino e che sta entrando nella fase adolescenziale. Il termine ragazzo proviene dall’arabo raqqāṣ, che significa portalettere, fattorino, corriere: lavoro che nell’antichità veniva affidata ai giovani che, proprio per le peculiarità del lavoro stesso, aveva bisogno di una certa “freschezza” e velocità e anche di una certa economicità.
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culo, o meglio detto sedere, natiche o glutei. Esso rappresenta una delle parti meno nobili del corpo che solitamente rimane coperta.
Il sedere è una fonte inesauribile di motti di spirito e modi di dire
Il numero 17 nella smorfia napoletana viene rappresentato dalla sfortuna e da sempre i napoletani lo temono perché lo associano ad eventi funesti.
Il sangue, il fluido vitale, senza il quale la vita non potrebbe esserci. Il concetto si forma da fatti normalmente sperimentabili: la perdita di sangue causa indebolimento e talora la morte, quindi il sangue è per l’uomo, che lo possiede nella sua integrità, segno efficace di energia e di potenza e quindi di vita.
La risata è una reazione di carattere nervoso che si può manifestare in svariati contesti.
Prettamente trattasi di una risposta emotiva quando ci si trova dinanzi all’esperienza del comico o a sensazioni intense di allegria, piacere, benessere, ottimismo.
La festa è prevalentemente quella annessa ad una ricorrenza religiosa, ma anche alle tradizioni pagano-popolare.
Etimologicamente il termine festa deriva dal neutro plurale (poi inteso femminile) dell’aggettivo latino festum, che significa solennità gioiosa.