Il padrone di casa, figura che nell’immaginario collettivo non è molto amata. Il padrone di casa è solitamente una persona che possiede una o più abitazioni che affitta richiedendo un canone mensile anticipato, il così detto “pigione”.
‘O capitone è un piatto tipico napoletano servito solitamente durante il periodo natalizio o meglio, la vigilia di Natale. Il capitone viene cucinato in diversi modi, lo si può mangiare arrosto, fritto, alla brace, lesso.
Il numero 33 nella smorfia napoletana viene rappresentato dagli anni di Cristo, un simbolo importante nella tradizione cattolica poiché rappresenta l’essenza stessa dell’amore che si sublima nel sacrificio supremo di Gesù, sacrificio fatto per poter garantire la salvezza di tutto il genere umano.
La testa, è la parte più importante del corpo umano in quanto, in essa, vi è custodito il cervello.
Questo organo, sul quale ancora oggi poco sappiamo e, probabilmente poco sapremo ancora per molti anni, ha funzionalità che difficilmente si ritrovano in natura: è un vero e proprio miracolo.
Gli uccelli sono una classe di vertebrati endotermi cladisticamente riconducibile a un ramo dei dinosauri teropodi caratterizzati dalla presenza di becchi sdentati e forcule, corpi ricoperti di piumaggio e ripieni di sacchi aeriferi, dita anteriori fuse, uova dai gusci duri, metabolismi alti, e ossa cave ma robuste.
[the_ad id=”19″]Le nacchere sono uno strumento musicale formato da due piccole estremità simili per dimensione e forma alle castagne che i ballerini di flamenco fanno cozzare fra loro per dare ritmo alla danza.
Nel medioevo i monaci erano uomini dediti alla preghiera e alla conservazione della cultura al fine di elevare il proprio spirito rinunciando al mondo mondano e materiale.
In gergo napoletano riempire di mazzate è sinonimo di percosse date con violenza, ma a volte è anche un modo ilare per minacciare una azione forte e brusca utile a suscitare un qualche tipo di reazione positiva.
In passato, purtroppo anche oggi, in alcune regioni del mondo, veniva usata per dare esecuzione alla condanna a morte.
La forca fu così chiamata dal popolo, in quanto i due pali verticali che sostenevano la traversa, dove il boia appendeva il condannato, ricordavano i denti (detti rebbi) dell’omonimo attrezzo agricolo.
Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene, attraverso un orifizio, un canale anatomico o comunque una soluzione di continuo.